lunedì 10 marzo 2008

Speriamo!

Sveglia prestissimo, chiacchiero con Mauro, aspetto che venga Mario, il professore di matematica, non che grande amico, per parlare dei vari punti interrogativi riguardanti il progetto.
Puntuale come sempre suona il campanello e con il suo solito passo allegro e pieno di vita viene verso la mia stanza.
Lo aspetto sorridendo e mi rallegro quando intendo che non riceverò nessuna predica, ma solo confortanti parole.
Mancano ancora due professori per i ragazzi di secondaria, mentre quelli di primaria già hanno il loro programma ben definito.
Le mie paure si riversano sul personaggio giocondo che mi da la sua piena disponibilità per qualsiasi cosa.
Guardo i suoi occhi e noto uno più chiuso dell’altro.
“Vuoi il collirio?”, gli chiedo.
“No, è l’amore, ma un amore impossibile!”, risponde rammaricato.
“Ieri, mi racconta, mi si è avvicinata una mia amica e mi ha detto che si è innamorata di me, ma è sposata, ha due bambini. Tu credi Gaia che con tutti gli sforzi per essere un uomo migliore, vado a cadere proprio in questo?”.
Lo guardo con dolcezza e gli trasmetto la mia stima, senza parole, solo con gli occhi.

Mi dice di non preoccuparmi per i professori, che salterà fuori qualcuno, che sicuramente Dio ci aiuterà.
Speriamo, ma Dio, io mi chiedo, non ha altro da fare che ascoltare da 25 anni la mia voce?

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