lunedì 3 marzo 2008

I momenti migliori

Alle sei, terminati i vari appuntamenti ed incontri, mi avvio verso Puerto, dove spero di incontrare Arturo.
Il mio caro amico mi aiuterà nel progetto, insegnando ai bambini alcuni lavoretti manuali.
Al negozio non c’è, menomale che Pelao ha un nuovissimo cellulare, probabilmente rubato, e lo chiama.
“Dice che sarà alla messa di alto Perù, passa da casa tua alle 21!”, sorride Pelao che spera sempre in una storia d’amore tra me e il belloccio peruviano.
“Pollo, portami alla chiesa di Alto Perù per favore!”, chiedo io.
Detto fatto mi ritrovo sul mototaxi a tutto gas.
Arrivo davanti alla chiesetta e, mentre Pollo mi parla di quanto io gli piaccia, di quanto crede che anche a me lui piaccia e mentre io gli confermo la mia previa posizione di amica e stop, arriva Arturo con in braccio Mateo, il suo bimbo biondo di due anni.
Una scena stupenda, un padre che porta in chiesa il suo bambino, qui è come fantascienza.
L’emozione si fa più grande ancora quando entro in chiesa e mi ritrovo seduta di fianco a lui ed il suo bambino tra le braccia, cantando e ballando.
Inizio a pensare che sono felice, stupendamente a mio agio, che forse il mio posto è qui, in questa terra di nulla.
Guardo il crocifisso con occhi interrogativi, mi riempie di calore nel cuore e mi strappa un risolino di complicità: so che in tutto ciò c’è la sua mano, che nulla è un caso.
Usciamo da messa, Arturo mi accompagna a casa e ci mettiamo d’accordo per martedì, perché mi accompagni a Lima a comprare le cose necessarie per i corsi di manualità.

Vado a letto pensando a Mauro, a come vorrei che fosse qui a condividere con me tutto questo, un continuo regalo di Dio.

Buonanotte.

1 commento:

Anonimo ha detto...

..l'autista del mototaxi si kiama Pollo..