giovedì 20 marzo 2008

18 marzo 2008, second day.


Alle 9 del mattino già compaiono i primi ragazzini, assonnati, e con il broncio che sempre li contraddistingue.
A differenza dei bimbi, questi adolescenti abbandonati a se stessi hanno sviluppato un certo distacco verso le persone più grandi; noto con tristezza una freddezza e una timidezza rara, alienante: arrivano, mugugnano un saluto, si siedono, trascinando davanti a se lo zainetto che non ha nulla a che vedere con le cartelle dei nostri adolescenti piene di libri pesantissimi.

Arriva Karol, la professoressa di matematica di Miguel Grau.
Un tipino distinto, socievole e sorridente. Si presenta al gruppetto poco omogeneo per vari aspetti e, con molta difficoltà inizia ad aiutarli nei loro compiti.

Alle 10, puntuale, arriva Rene, il diciassettenne che aiuta i ragazzini in matematica e fisica.
Seguo anche io la decina di adolescenti che faticano a stare al loro posto e mi sento già stanca dopo due ore.
Alle 11.30 mangiano tranquillamente e si allontanano per andare a scuola.





I più piccoli arrivano a mangiare ed in coro chiedono a che ora sarebbero arrivati i professori. Ho un po’ di timore visto che oggi avrò a disposizione solo una professoressa e dovrò inventarmi assolutamente qualcosa da fare nell’ora seguente.
Infatti mentre Angelica terrà per un’ora un gruppo io sarò impegnata con un’altra quindicina di pazzi scatenati.
Me la cavo egregiamente estraendo dal borsone una ventina di bottiglie di plastica. Con queste abbiamo creato dei porta candele.
Per questa ora, ringrazio mia madre, fonte di idee per lavoretti manuali adatti a tutte le età.


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