sabato 1 marzo 2008

L'inizio di tutto

29 febbraio 2008

Che data!
Ogni 4 anni, ed io lo sto vivendo in Perù.
Chissà cos’avevo fatto lo scorso 29 febbraio, sicuramente mi trovavo all’università a dare qualche esame, mi ero appena fidanzata con Edo, cercavo ancora di fuggire da Matt.

Quest’anno mi sono alzata alle 6.30 del mattino, ho chattato con Mauro, ho rivisto Mario Arena, assiduo collaboratore di Luciano e sono riuscita a convincerlo a fare il professore per il mio progetto.

Ci siamo dati appuntamento per le 17, intanto mi stavo preparando per raggiungere i miei ninos a La Era.

Alla una precisa arrivo li, il mio cuore pulsa da spaventarmi, respiro di nuovo quell’amata polvere che mi rendeva tanto sporca quanto felice.
Rimango sulla porta della mensa e sento le foci sommesse dei bimbi che pronunciano il mio nome, una splendida eco che si riversava tra i tavolini e colorava i loro volti, un attimo prima assorti nel loro pranzo caldo.

“Chi mi da un bacio?”, grido io con il mio solito spagnolo che desta in loro risa.
Alzano la mano, ma nessuno si alza: Mary impedisce qualsiasi movimento mentre si mangia e loro, rispettosi delle regole, sopprimono la loro voglia di corrermi incontro.

Passo da tutti e do una carezza, le ragazze sorridono, i maschietti si coprono la faccia con le mani.
Roy non c’è, nemmeno Gonzalo, manca anche Watson: che strano.
Mi avvicino a Mary, sperando in un’accoglienza calorosa, ma si limita a dirmi “bienvenida!”.
Ci rimango male, ma d’altronde si sente spodestata nuovamente del suo ruolo di padrona, quindi non può gioire molto.

“Mary, dov’è Watson?”, le chiedo preoccupata.
“L’hanno mandato alla selva, a lavorare, non andava bene a scuola! E’ partito proprio ieri!”
Mi siedo, le lacrime mi salgono quasi senza pensarci.
“Fossi arrivata qualche giorno fa, avrei parlato ai suoi genitori del progetto, lo avrei aiutato, avrebbe continuato la scuola!”, penso. Ecco la mia prima sconfitta.

“Se n’è andato via con la tua foto, dicendo che la porterà con se come un tesoro, dice che gli mancherai tanto!”, mi consola Willy, che è entrato a far parte dei bimbi della mensa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

le foci dei bambini, ragazzini fiumi, trovi le lacrime dove le avevi lasciate, 1 qadretto cinematografico dun salvataggio mancato (?).

è l'una emmezza, ma da addis il blog non si apre, t'inseguo nei giorni fino a raggiungert nel presente.

notevole facilità d scrittura. h20 scorrente, chao gaya

paolo