venerdì 29 febbraio 2008

Primo giorno a Nana

28 febbraio 2008

Arrivo, l’emozione mi strozza le parole, poi mi accorgo che nulla è cambiato, che la strada di Lima è sempre con il solito traffico, che i combi sono sempre strapieni, che l’odore è sempre quello sempre struggente e acre di sporco.
Tutto ciò che ho lasciato, lo ritrovo e sorrido, perché lo amo.

La tensione non mi abbandona, devo realizzare un prgetto ed io sola.
Devo capire chi sono i professori, quanti e le loro disponibilità, devo sapere se i bambini parteciperanno, se le madri collaboreranno.
Ora che sono qui tutto mi sembra più concreto, ma anche più difficile.

Entro in casa, il grosso portone verde si apre ed io mi ritrovo nello stesso cortile pieno di piante dove avevo vissuto per i tre mesi peruviani.
“Hermano Abilio!”
“Mi nipote!”, tentando un italiano apprezzabile.
E poi le cuoche, le suore, la mia stanza, tutto insomma…sono di nuovo a casa!

Facciamo colazione, come sempre alle 8.
Io, Abilio e Luciano, proprio come ai vecchi tempi.
Racconto come è andata, mangio pane e formaggio e bevo quel caffè che solo qui assaporo.

“Senorita, ti cercano!”, grida Guadalupe.
Esco e sul portone rotrovo le mie bimbe, Yussara, Devora e Isabel.
Mi riempiono di coriandoli e gavettoni d’acqua, d'altronde qui è ancora carnevale!
Ci raccontiamo un po’ di cose e alla fine esco con loro, vado a Puerto, dai miei amici del negozio di cd.
Alcuni mototaxisti mi vedono e mi salutano, al negozio rimangono a bocca aperta: “non dovevi arrivare a marzo?”
Sorrido, li abbraccio fortissimo e ricevo abbracci altrettanto forti, intanto si è sparsa la voce del mio arrivo ed entrano altri ragazzi conosciuti pochi mesi fa.

Sono stanca, la testa mi gira un po’ e mi congedo tra sguardi felici, compreso il mio.

Madrid-Lima

In aereo

Si è seduta di fianco a me una signora con un profumo inconcepibile per una casa di cosmetici nocivi, emanava un odore che si infiltrava nel cervello attraverso le narici, uccidendo i neuroni per soffocamento.
Dopo qualche minuto la signora ha conquistato la mia amicizia e abbiamo parlato del più e del meno fino a che le urla dal sedile dietro al nostro ci hanno disturbato talmente tanto che ci siamo girate con delle facce arrabbiatissime.
Era stata una signora sulla quarantina, bionda, lineamenti peruviani, vestita da Britney Spears, estroversa come Gio Squillo, irritante quanto Valeria Marini.
Urlava perché, pur essendo, a quanto diceva lei, una celebrità, nessuno le aveva riservato un posto in prima classe!
Io mi sono chiesta, perché non se lo sia comprato un benedetto posto in prima classe!
A quanto pare sull’aereo erano con noi, carramba che sorpresa/fortuna, Raul Romero e Pedro Surez Vertiz!!! Due famosi cantanti peruviani.

Loro sono stati accolti come effettivi Vip, lei non degnata di uno sguardo, se non da qualche sua amica che, reggendole il gioco, faceva finta di essere una sua grandissima fan.

La cosa fantastica è stata che, quando Pedro Surez Vertiz stava passando nel nostro corridoio, lei si è alzata in piedi sulla sedile e l’ha letteralmente avvinghiato dicendo: “mia figlia ti adora”.
Lui l’ha guardata impietrito e le ha fatto notare che nessuno si era comportato come lei.
Sfacciata come un’oca di Amici, ha controbattuto dicendo: “ si ma tra famosi si può”.
La faccia del grande cantautore si è tinta di verde e la barbie senza cervello non si è fermata: “guarda che anche io sono famosa, perché non sai chi sono?”.
Giochiamo a coprirci di ridicolo, ho pensato io!
Il poveretto le ha fatto cenno con la testa di no.
Intanto intorno a loro la gente ha iniziato a sbiancare e aiutarsi con le mani a chiudersi la bocca l’un l’altro.
“Ma scusa, sei peruviano tu?”, l’ha provocato il grande esempio di intelligenza e buon senso.
A quel punto lui, con tutta la pena possibile, l’ha guardata e le ha detto: “certo, io sono peruviano, e qui lo sanno tutti, provi a chiedere se sanno lei da dove viene!”
“Io sono la figlia di Fuji Mori!”
Lui se n’è andato con la faccia di chi ne ha sentite troppe e l’aereo si è rimesso a sedere dopo aver sentito che la figlia dell’ex presidente indagato e imprigionato, viaggiava, a quanto diceva, su un aereo in classe economica!
Ma poi, la figlia di Fuji Mori è giapponese!

giovedì 28 febbraio 2008

Di nuovo, in Perù

27 febbraio 2008

Le cose sono cambiate, forse anche un po’ io, ma decido di ripartire e di ricercare ciò che del Perù mi ha fatto innamorare e che spero non sia mutato.
Ho preso la valigia, mia madre, mio padre e la Vale mi hanno accompagnato all’aeroporto.
Li ad aspettarmi c’erano anche Fede e Ale e, naturalmente Mauro, la persona che, a quanto pare, ha deciso di sobbarcarsi il mio fardello e diventare il mio ragazzo.

Non ci sono state lacrime, e ancora mi chiedo come e perché.

Non ho realizzato forse che stavo per partire per sei mesi e che quelle stesse presenze calde e sincere mi avrebbero salutato attraverso un freddo schermo tecnologico.

Ho volato fino a Madrid, non ricordo nemmeno il mio compagno di viaggio
Arrivata in Spagna, ho imbarcato il bagaglio in pochi secondi e ho cercato compagnia.

“Hola, habla espanol?”
La ragazza mi ha guardato e mi ha fatto no con la te testa.
Ho capito che aveva timore che le volessi chiedere dei soldi, allora ho precisato che stavo solo cercando un posto per mangiare.

Mi ha sorriso e mi ha invitato a cenare con lei.
Mi ha raccontato la sua vita e ha preso appunti, sul suo quadernino rosa, della mia.

Mi ha detto che se scrivessi, scriverei in modo molto divertente, le è infatti piaciuta la mia descrizione degli uomini italiani.

L’aereo stava per partire così l ho salutata e mi sono avviata verso il secondo volo della mia giornata.