giovedì 28 febbraio 2008

Di nuovo, in Perù

27 febbraio 2008

Le cose sono cambiate, forse anche un po’ io, ma decido di ripartire e di ricercare ciò che del Perù mi ha fatto innamorare e che spero non sia mutato.
Ho preso la valigia, mia madre, mio padre e la Vale mi hanno accompagnato all’aeroporto.
Li ad aspettarmi c’erano anche Fede e Ale e, naturalmente Mauro, la persona che, a quanto pare, ha deciso di sobbarcarsi il mio fardello e diventare il mio ragazzo.

Non ci sono state lacrime, e ancora mi chiedo come e perché.

Non ho realizzato forse che stavo per partire per sei mesi e che quelle stesse presenze calde e sincere mi avrebbero salutato attraverso un freddo schermo tecnologico.

Ho volato fino a Madrid, non ricordo nemmeno il mio compagno di viaggio
Arrivata in Spagna, ho imbarcato il bagaglio in pochi secondi e ho cercato compagnia.

“Hola, habla espanol?”
La ragazza mi ha guardato e mi ha fatto no con la te testa.
Ho capito che aveva timore che le volessi chiedere dei soldi, allora ho precisato che stavo solo cercando un posto per mangiare.

Mi ha sorriso e mi ha invitato a cenare con lei.
Mi ha raccontato la sua vita e ha preso appunti, sul suo quadernino rosa, della mia.

Mi ha detto che se scrivessi, scriverei in modo molto divertente, le è infatti piaciuta la mia descrizione degli uomini italiani.

L’aereo stava per partire così l ho salutata e mi sono avviata verso il secondo volo della mia giornata.

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