sabato 8 marzo 2008

Feliz dia, Mujer!

E' la festa della donna anche qui.
Ma qui niente mimose, niente profumo intenso che riempie le case, i pub, i ristoranti in Italia.
Qui è esattamente tutto normale, tutto come sempre.
Non ci sono donne che escono tra donne, perché senno il marito come mangia?
Non ci sono feste organizzate, chi ha i soldi per farlo?
Non ci sono manifestazioni a favore del gentil sesso, chi ha il potere per attuarle?

Tutto resta uguale.

Luciano è da due giorni che insiste con delle rose rosse per tutta la comunità di Moron Chico.
Finalmente le trovo, ne compro 50, spendendo 20 soles, ovvero 5 euro.
Mi dedico a ripensare alla riunione di ieri sera, al progetto che sta per iniziare, ai mille punti interrogativi che ogni minuto affiorano alla mia mente.

Ieri notte ho radunato i professori, sembravano entusiasti, non credevo ai miei occhi!
Abbiamo pregato e la cosa che mi ha lasciato stranita e onorata è che in ogni loro preghiera veniva nominato il mio nome.

Come al solito ricevo molto da loro, ma credo di stare dando tanto allo stesso tempo. In molti mi hanno ringraziata per la presenza, perché, che una persona di un altro paese venga qui e si accolli i loro problemi, è una cosa insolita, che li obbliga a riflettere sul loro atteggiamento spesso di chiusura egoistica rispetto ai loro vicini.
Mi rallegro e comprendo che un progetto solo non fa nulla, ma un progetto dettato dall’amore, da Dio, trasmette amore anche involontariamente, generando necessariamente sempre nuovi fruitori e beneficiari.

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