domenica 28 ottobre 2007

Verso Huanuco




15 ottobre 2007

Il mio viaggio si spinge oltre i confini della periferia di Lima: mi sposto alla sierra, per raggiungere l’ultima parte del perù, chiamata selva.
Il perù infatti si compone di tre parti: la costa la sierra e la selva.
La prima è caratterizzata dalla completa assenza di piogge, si distingue per il paesaggio arido, le case sono color terra, come anche le strade, ad esclusione delle poche asfaltate. La gente si affolla sulle pendici delle colline prive di qualsiasi tipo di vegetazione.
La gente lavora il legno, guida i taxi, i combi ed i famosissimi mototaxi.
La seconda corrisponde alla zona delle Ande, dove la vegetazione inizia a farsi notare. Le piogge ci sono, ma non molto. Il vento trasporta la terra e la polvere in giro per i paesi, ma almeno permette di stare all’aria aperta, situazione altrimenti impossibile per il caldo cocente. La gente si da all’agricoltura e alla pastorizia. Da qui vengono le pregiate lane di alpaca e vicugna, esportate in tutto il mondo.

La terza corrisponde alla foresta Amazzonica, qui la vegetazione sboccia nella sua forma più eccentrica: ricca di forme e colori. Inoltre animali ed insetti in quantità.

16 ottobre 2007

Un risveglio a dir poco tremendo dopo una notte passata a dormire con la luce accesa per la paura che le cucarache venissero a mordicchiarmi le dita.
Ne ho trovato un pezzo rinsecchito e impressionante tra i due materassi che
compongono il mio letto.
Queste anguste presenze scure si aggirano per la casa indisturbate, si arrampicano sui muri, camminano sulla tavola e me li trovo persino in bagno mentre vorrei farmi una doccia.
Diciamo che il viaggio è stato realmente faticoso, siamo arrivati a 4800 metri per poi scendere a 2000 e risalire a 4200.
In fine ci siamo fermati a Huanuco che è all’incirca a 2000.
La mia pressione non ha retto i vari colpi e mi sono ritrovata bianca cadaverica per la maggior parte del
viaggio.

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