martedì 30 ottobre 2007

Notte brava!


Mi alzo vado all’asilo e dopo poco mi avvertono che Luciano è qui, tornato da Uchiza.
Lascio i miei bimbi e corro da lui, lo abbraccio fortissimo e mi accorgo di quanto mi sia mancato.
Lui lo nota subito e se la ride sotto i baffi.

“E così ieri sei uscita!”, mi dice ridendo.
L’uccello del malaugurio non ha aspettato un solo secondo, deve essere stata la prima cosa che gli ha detto appena arrivato.
Dopo le farò io una battutina.

“Certo, e sono tornata alle 23.30!”, rispondo fiera della mia puntualità.
Avevo infatti accordato con la “bisbetica poco domata” che sarei tornata per le 23.30!
Andò così.
Mi venne voglia di uscire alla sera e perciò le chiesi se potevo farlo, solo una passeggiata con rientro alle 23.
“Mi piacerebbe vedere la piazza di notte, fare un giretto, non andrò a ballare, tanto è tutto chiuso! Posso chiederlo a Saulo?”, le chiedo con il sorriso.
Sapevamo comunque entrambe che si trattava solamente di una domanda retorica e che io l’avrei fatto comunque.
“Certo, è molto carina la piazza!”, mi rispose.
Rimasi sbalordita, mi aspettavo il solito viso cinico e la battutina pronta, ma mi colse di sorpresa.
Poco dopo mi accorsi che la signorina è più subdola di quanto pensassi: aspettò infatti che io uscissi a comprare le sigarette e si precipitò da Saulo a dirgli di andare pure, ma di non arrivare dopo le 22.00, 22.30.
Ignaro del mio accordo relativo all’orario, mi disse: “muoviti Gaia, dobbiamo andare che alle 22.30 massimo dobbiamo essere a letto!”
Divenni completamente rossa dalla rabbia, capii ciò che aveva fatto e decisi di aspettare il ritorno della strega della selva.

Mangiammo, io e Saulo, intanto lei arrivò quando mi trovavo in bagno.
Sentii che parlava con lui e mi precipitai a controllare la situazione prima che degenerasse.
Interruppi la conversazione e dissi: “ Bene, allora andiamo! Giovanna, le chiavi per chiudere ho visto dove sono, così non ci devi aspettare sveglia!”
Quanto mi divertii a dirla quella frase, ottenni ciò che mi aspettavo:
“Ma alle 22.00. sarò ancora sveglia, non preoccuparti!”
“Oh, si! Ma alle 22.00 io sarò ancora fuori. Conto di tornare per le 23.30 circa!”
Ovviamente lei aveva giocato al ribasso, e per di più un gioco sporco; così io giocai al rialzo, e vinsi!
“Ma non credere di essere a Milano: qui non c’è molto da vedere!”
“Infatti non devo vedere, ma sedermi a bere del Pisco Souer, poiché me ne hanno parlato così bene. Proprio quello della selva, di Tingo Maria!”.
Ammetto, leccai un po’…ma ottenni ciò che volevo!
“Ah beh, certo! Qui lo fanno bene, devi proprio assaggiarlo!”.

Bene, avevo guadagnato un’uscita con bevuta ed il tutto in modo esplicito, con il permesso della dea madre.
Fu una serata assolutamente piacevole, bevemmo due litri di birra, altro che pisco, e ci ritrovammo un po’ allegri, ma abbastanza sani per capire che dovevamo tornare a casa.

Nessun commento: