sabato 13 ottobre 2007

Che ci faccio qui?


Chi può capire che veramente un sorriso dà?
Lo comprende solo chi sorride, solo chi ha l’esperienza rara e profonda di sorridere a qualcuno che ha bisogno di essere amato.

Effettivamente non faccio nulla di attivo, non mi spacco la schiena tirando su massi e costruendo ospedali, non sono inserita in un’istituzione, ma non per questo non faccio.
Questo particolare del sorriso è divenuto importante nel momento in cui ho accenato a padre Luciano la mia sensazione di inutilità, di profondo senso di impotenza che dilagava nel mio animo, non permettendomi di vivere con serenità il soggiorno qui.
Mi soffermavo a sottolineare che non sono una turista: “Ah, quindi cosa fai?”
“Che faccio? Beh, ancora nulla, ma…”
La risposta a quella domanda era diventato un incubo, un allucinante fantasma che mi rincorreva e si presentava ogni volta che parlavo con la gente in italia e con quella che sta qui e si vede una Gringa invadere il suo territorio.

“Vedi come ti cercano, vedrai che sarà una bella botta quando te ne andrai, si sono affezionati molto, di già”.
E perché anche questa non potrebbe essere missione, perché anche questo non potrebbe essere fare del bene.
“Certo che lo è. E’ il primo indizio di volontariato, si chiama amore, carità.”
Si, convinta!
Solo con la presenza assolutamente positiva si può fare molto.
Poiché deve essere assolutamente positiva è meglio che il mio cuore sia libero dai pensieri che mi disturbano tal volta, ancora legata all Italia.
Forse sarebbe meglio rompere un attimo i rapporti li; fare come se fossi e qui e vivessi qui da sempre..

Ho ancora un piede dall’altra parte dell’oceano e non si stacca, ha paura di stccarsi ed appoggiarsi su questa terra in posizione parallela rispetto all’altro, per poter camminare in avanti.
Così invece risulta una buffa camminata a gambe aperte, con i piedi distanti, una camminata che mi porta sempre e solo a stare sulla costa dei due mondi senza vivere in un e appieno.

Allora penso come io abbia fatto male oggi, quando Liz è venuta a prendermi per portarmi a Lima.
Avevo ricevuto appena prima una mail di un ragazzo, lo stesso con cui uscivo prima di partire, che mi diceva di essere tornato con la sua ex e che quindi tra di noi, insomma, nulla.
Ebbene, mi è salito il nervoso, non avrei voluto fare nulla quel giorno se non crogiolarmi nella mia rabbia e provocarmi danni ulteriori.
Appena la vidi non fui felice di vederla, ma scocciata perché mi obbligava ad uscire.
In più si aggiungeva la mia morbosa necessità di dimostrare a me stessa e agli altri che nn ero qui a fare la turista quindi di Lima non me ne fregava assolutamente.

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