lunedì 8 ottobre 2007

Adolfo



Compie gli anni il venti settembre.
Quasi si innamora di me quando – entusiasta - confermo che il 20 è proprio una bella data e che anche mio fratello è nato quel di.
Domani viene alla missa per ricevere il suo regalo “in ritardo, dice, ma lo accetto comunque!!!”
Sono stupendi, semplicemente stupendi, i bimbi peruviani, forse è la solita dinamica del “non conosco” perciò amo, ma se conosco vedo tutti i difetti possibili ed immaginabili.
Forse.
Forse invece, avendo poco, si relazionano con le persone in maniera differente, apprezzano la presenza di chi è li per loro e non cercano in tutti i modi di sviarsela e correre alla play station.
No, credo siano proprio diversi.
Questa sera ero a messa con loro, mi si avvicinano e con rispetto reverenziale mi chiedono il mio nome, mi guardano e si rivolgono a luciano: “Se vive con te possiamo venire a trovarla?”
Come fossi una specie di souvenir di un posto molto lontano, ma un souvenir di contenuti, di interesse umano.

Il mio cuore si apre di giorno in giorno e attendo, impaziente e triste il momento, preannunciato da tutti, dove anche io inizierò a vedere questo mondo e questa gente ricca di difetti e cose pesanti, troppo pesanti da digerire.
Sono realista, il mio cuore non lo è, ma la mente, in continua lotta con lui, mi sprona a cercare più a fondo, a non sottostare alle emozioni del momento che si riveleranno fugaci quanto prima, mi impone, con dolce determinazione, di gustare tutto, ma di dare a questo tutto un significato che sta oltre. Oltre ciò che sento che vedo che respiro, un qualcosa come “sono qui perché Dio mi ha voluta qui e se ci sarà del dolore Lui sarà con me ed io saprò come viverla questa Vita”.

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