mercoledì 21 novembre 2007

Inaspettato

“Gaia!”, ha gridato una voce che stentavo a riconoscere.
Mi sono voltata e ho visto Carmen che rideva inseguita da Gustavo.
“Gaia, senorita Gaia, Gustavo dice…”.
La sua voce era stupenda, limpida, solare, felice.
Il mio cuore ha avuto un attimo di stasi, di blocco.
Carmen non mi aveva praticamente mai parlato, ora stava gridando il mio nome, lo gridava e rideva con gli altri. Cercando di sfuggire a Gustavo, si è venuta a riparare dalla mole del ragazzino tra le mie braccia.
L’ho accolta e mi ha sorriso.
Ero veramente felice sul combi, mentre tornavo.

“Allora quando mi porta a casa sua?”, mi ha chiesto Roy timidamente.
“Giovedi va bene?”, gli ho risposto.

I miei occhi avevano ben impressa la figura di Carmen che mi salutava per la strada e di Roy che, “come un uomo per bene dovrebbe fare sempre”, mi ha accompagnato, aspettando il mezzo pubblico con me.
Mi è rimasta dentro l’immagine di lui che guardava nel vuoto mentre il combi si allontanava; la sua testa poi si era abbassata e con lo sguardo di chi è abbandonato si era avviato a casa.

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