sabato 1 dicembre 2007

In brasile: Monlevade - Beo Horizonte


Arrivai in brasile dopo un giorno e una notte di viaggio...


Arrivammo alla casa dove visse per 15 anni.
Grande e allo stesso tempo semplice e non ostentata.
Conobbi padre Gigio, padre Martin e padre Norberto: un mix di Italia, Perù e India.
Personaggi indiscutibilmente sui generis.

Mi addormentai un po’ frastornata ed il mattino mi risvegliai completamente rimbecillita.
Mi dedicai alla chat, trovando una connessione wireless e più tardi aiutai Luciano a tagliare l’erba.
Parlai con Fabio, Efi, Ale e Michi e la cosa più bella che mi sentii dire fu “Ma ti sono cresciuti i baffi!”.
Ma li amo così come sono!

“Gaia, andiamo a mangiare da Mariuda”, sentii il mio cuore palpitare più forte del previsto ed ebbi un moneto di sconforto.
Come se non sentissi nulla di positivo in quella casa, come se quella famiglia mi trasmettesse un’energia a me estranea, indesiderata.


I sorrisi in quella casa erano carichi di sforzo e convenienza, gli unici che mi sembrarono felici: i due fratelli gemelli. Grandi, grossi, con il labbro leporino e qualche problema a relazionarsi con gli altri: non si presentarono, quando arrivai, ma iniziarono a lanciare ogni cosa che capitasse sotto tiro. Due veri esemplari di forza bruta.

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