venerdì 23 maggio 2008

Ritorno a La Era


Oggi è il gran giorno: torno finalmente operativa tra i miei bimbi, dopo una settimana di silenzio e due giorni di funerali ed in più c’è la riunione con le madri.
Mi mancano tanto, ma essendo così malinconica per la mia storia d’amore, mi dispiace farmi vedere da loro.
Mi vedono come un modello, come una “grande”. Non posso lasciargli credere che anche una delle poche persone sicure che loro conoscono, soffra e pianga.
Non hanno bisogno di questo, ma dei miei sorrisi.
Avendo passato la mattinata a piangere per l’ennesima conversazione fredda con Lui, temo che possano capire che non ci sono molto con la testa.
Arrivo al comedor e noto con piacere che sono in molti.
Andres mi vede e si gira dall’altra parte ridendo.
L’ho trascurato molto e non mi sono nemmeno fatta viva per il suo compleanno, menomale che ho lasciato a sua madre un regalo, la collanina di Taizè, uguale a quella che ho io e che aveva visto al collo di Mauro mentre parlava in Skype e gliel’aveva ovviamente chiesta per regalo.
Mi avvicino e lo abbraccio fortissimo e lui si lascia abbracciare teneramente.
“Dove sei stata Gaia?”, mi chiede triste.
“Perdonami tesoro, ero via. Scusami. Il mio regalo l’hai ricevuto?”
Orgoglioso prima guarda se io porto al collo la collanina e poi alza il collo per mostrarmi la sua.
Lo abbraccio forte e mi riprometto di non lasciarlo più per così tanto tempo.

Salgo in biblioteca con tutti i miei bimbi che mi abbracciano e mi baciano come se non mi vedessero da anni.
Mi siedo con loro e li aiuto a decorre il loro nome con l’argilla, uno dei lavoretti che stanno facendo con Arturo.
Passo un pomeriggio bellissimo, cerco di dare più amore che posso, meno grida del solito.

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