sabato 21 giugno 2008

Primo Saggio del Progetto

La festa delle famiglie.
Abbiamo detto quasi un mese afa che oggi avremmo fatto la festa delle famiglie e mi ritrovo a dover avvisare di persona la maggior parte delle madri.
Ho il fiatone, sono stressata, i bambini vengono e non vengono, la loro partecipazione è, come tutto qui in Perù, un “imprevisto”.
Arrivo al comedor alle 4, compro da Demetria, la mamma di Erikson, 4 lattine di latte, 2 tavolette di cioccolata da tazza, un kilo di zucchero. Nello zaino ho già una torcia, 3 litri d’acqua e 2 lenzuoli che serviranno da sipario per lo spettacolo.
È da due settimane che manca l’acqua in tutto il Vallecito, quindi non si può nemmeno andare in bagno al comedor.
Le bottiglie d’acqua servono per questo e per lavare i pavimenti.
Ovviamente non sono sufficienti, ma io faccio lo sforzo, poi la Provvidenza entrerà in gioco.
La collaborazione tra le famiglie qui è un optional, quasi tutti pensano “ma se lo faccio io, lo farà poi qualcun altro?”, e così rimangono immobili aspettando che qualcuno inizi.
Ma oggi è una giornata atipica, o forse stiamo raccogliendo i frutti di tanti mesi di dedizione gratuita.
Arrivano i bambini e senza che io dica nulla, prendono scope, palette per raccogliere lo sporco, e stracci per la polvere.
“Hermana Gaia, manca l’acqua!”, mi dice Patty.
“Che vadano a casa mia”, dice Carmen, l’infermiera.
E così inizia la catena di solidarietà.
La signora Mary offre bidoni d’acqua, e Patty, Jelsin, Erikson, Carmen, Joselin, Janira e Heber vanno a casa loro e tornano ognuno con un secchiello d’acqua.
Manca l’acqua, ma tutte le famiglie ne hanno comprata dal camion cisterna che passa quotidianamente.

Sono commossa e rimango a guardare sorridendo, tutte queste piccole creaturine che a fatica rovesciano l’acqua nel grande contenitore verde.

Arriva anche Juan, il professore di teatro, con tutta la famiglia. Si sta dando un gran da fare e i frutti si vedono: i bambini si sono affezionati tantissimo a lui e lo ascoltano con devozione.
Raduna le mie piccole pesti e io posso dedicarmi a lavare il pavimento del comedor.

Abbiamo tolto tutti i tavoli dalla mensa e lasciato solo le sedie creando una sorta di ambiente teatrale molto, molto semplice.

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